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Chatbot, arrivano quelli illegali: doppia pericolosità per gli utenti | Assolutamente da escludere, attenti a ciò che utilizzate: come riconoscerli

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L’intelligenza artificiale continua a essere un mezzo pericoloso: adesso spuntano fuori i chatbot illegali, assolutamente da evitare. Come salvarsi da piattaforme deleterie.

Non si sente parlare d’altro che di intelligenze artificiali, i chatbot sono ormai disponibili per tutti: sia coloro che hanno attivato un abbonamento che coloro preferiscono divertirsi con la versione base. Da qualche mese praticamente la maggior parte delle realtà tecnologiche sono associate a un chatbot capace di dare un’approfondita assistenza vocale o testuale all’utente, semplificandogli le azioni quotidiane, di lavoro e non. Così come si raccontano le novità sulle funzionalità integrate alle AI, si racconta anche dei rischi e dei vari pericoli che si corrono utilizzando le intelligenze in modo scorretto.

Un nuovo problema sorto negli ultimi mesi, che potrebbe risultare ancora più rischioso delle versioni di AI arrivate fin ora, è legato al negozio digitale aperto da poco da ChatGPT, l’AI di OpenAI. Il negozio integrato alla piattaforma vende diversi servizi necessari all’utente per personalizzare l’assistenza che l’intelligenza artificiale può dare, caso per caso.

L’apertura della piattaforma ha fatto sì che tutti i creatori potessero caricare le proprie offerte, ma questa democrazia non ha fatto altro che far sì che lo spazio si inondasse di spam e software che violano il diritto d’autore e le regole della stessa piattaforma.

Come salvarsi dai chatbot illegali che si possono scaricare sulla piattaforma di ChatGPT

Queste versioni illegali di chatbot sono estremamente pericolose per l’utente e adesso è proprio Open AI che dovrà aumentare la sicurezza con qualche aggiornamento che riesca a gestire il problema. Cosa può fare l’utente per salvarsi? Il portale funziona come una sorta di app store per tutti gli individui e le aziende che vogliono offrire servizi basati sull’interazione con l’ormai noto software.

Chatbot illegali, come non cascarci – depositphotos- www.newsvideogame.it

La creazione di un chatbot non richiede esperienza di programmazione, fa notare il sito, e gli sviluppatori possono elencare le funzionalità che desiderano offrire nello strumento. Questa semplificazione ha fatto sì che crescesse rapidamente: ora conta ben 3 milioni di software Gpt, una crescita che sembra essere avvenuta però a scapito della qualità.

Alcuni di questi ultimi, per esempio, permettono di simulare conversazioni con personaggi famosi come Elon Musk, Di Caprio e tantissimi altri. Questa è solo una delle tante problematiche di un universo non controllato. Altri software ancora conducono a servizi di terze parti a pagamento e si pubblicizzano come in grado di aggirare gli strumenti di rilevamento dei contenuti AI come Turnitin e Copyleaks. Per non finire nei tranelli, è bene ricercare il nome del chatbot sul web per capire se potersi fidare o se sia meglio lasciar perdere per non finire nell’illegalità.