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Rai, esce fuori il video di una vecchia trasmissione sulla realtà virtuale | Gli intellettuali degli anni ’90 avevano predetto tutto 30 anni fa

Realtà virtuale Babele Rai – fonte_ Instagram @raicultura – www.newsvideogame.it

La Rai pubblica sui suoi canali social un video risalente agli anni ’90, durante la trasmissione alcuni importanti scienziati e storici italiani parlano di realtà virtuale: oltre 10 anni dopo si iniziano a concretizzare le cose predette, e ad oggi diventano realtà 

Ad oggi viviamo immersi in una realtà virtuale che va dai visori per la realtà aumentata, fino ai social network, arrivando anche alle punte più alte dell’innovazione tecnologica con la nascita del Metaverso e delle criptovalute. Dal momento in cui il Bitcoin è entrato in borsa si può dire ufficialmente che il virtuale non è più qualcosa di fittizio, ma una ‘reale realtà’ che fa parte del nostro quotidiano, riconosciuta non solo a livello globale, ma anche dal mercato finanziario.

Le monete virtuali diventano monete impalpabili ma al tempo stesso concrete, utilizzabili anche nella nostra economia e il Bitcoin acquista sempre più consensi. Questa realtà virtuale di cui oggi quasi non si parla più per quanto sia parte della nostra società, era già raccontata come un’ipotesi sul futuro negli anni ’90.

A dimostrazione del fatto che scienziati e intellettuali italiani già all’epoca ci avevano avvertito sui rischi che poi si sono rivelati reali a partire da circa 10 anni dopo, è stata una registrazione condivisa da Rai Cultura sui suoi account Instagram di una puntata degli anni 90 della trasmissione Babele.

Una trasmissione con Piero Angela e Margherita Hack svelava tutti i problemi del 2024 negli anni ’90: avevano predetto tutto sulla Rai

“Dal programma Babele del 1992, Corrado Augias si interroga sull’importanza degli effetti della realtà virtuale insieme a Elémire Zolla, Piero Angela e Margherita Hack” si legge nella didascalia del reel, nel quale viene infatti specificato che involontariamente sono state anticipate e predette cose poi successe realmente dai 10 ai 30 anni dopo. “Io penso per esempio che sarei un grande utilizzatore di questa realtà virtuale” spiega Piero Angela, fantasticando su quella che poteva essere la novità del prossimo futuro.

Margherita Hack a Babele – fonte_ Instagram @raicultura – www.newsvideogame.it

“A me sembra una specie di sogno tecnologico pilotato” si esprime invece Margherita Hack, astrofisica e divulgatrice scientifica. “Credo che sia una tecnologia che possa essere estremamente utile, appunto, per allenare piloti e chirurghi ma come tutte le tecnologie potrebbe anche essere usata male, potrebbe servire ai mafiosi per fare omicidi virtuali” ha poi continuato l’astrofisica, citando senza saperlo ciò che sarebbe successo 30 anni dopo nel metaverso, quando una ragazza è stata stuprata da un gruppo di utenti.

 

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In studio poi si scherzava dell’innocenza di questi ‘criminali’ che uccidendo ‘virtualmente’ non rappresentavano delle minacce come gli omicidi reali, “ci sarebbe meno sangue” scherzano infatti nel salotto di Augias. Problema sorto solo adesso che tra realtà aumentata e metaverso nasce il bisogno di una nuova legislazione che possa far luce sui rischi dei crimini sul web ma non solo, che possa anche dare voce a chi è già vittima.

Chiude poi Piero Angela che definisce la realtà virtuale come “una nuova dimensione per un’esperienza diversa che l’uomo potrà avere ma sempre nell’ambito della fantasia, ad esempio anche la televisione è una realtà virtuale perché no…”, con la contro risposta illuminante della Hack che spiega: “Forse potrebbe diventare anche un danno per i bambini più piccoli perché non riusciranno più quello che è virtuale da quello che è reale”, insomma, una sorta di profezia che le grandi menti avevano già intuito al tempo e che oggi ci ritroviamo a vivere.