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iRobot, bloccate le vendite su Amazon: il robottino per le pulizie potrebbe violare la privacy | Tutto quello che rischiano i clienti che lo acquistano

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iRobot deve bloccare la collaborazione con Amazon per via delle nuove direttive europee, i rischi sulla privacy e altre complicanze hanno eliminato le vendite 

Il robot per le pulizie di casa tanto atteso, purtroppo, ha dovuto bloccare la collaborazione con Amazon e ciò significa che almeno al momento non sarà disponibile l’acquisto sulla piattaforma. È stata una delle acquisizioni più discusse del 2022-23 ma, alla fine, non avrà l’ok: Amazon e la famosa azienda di produzione di robot per la pulizia della casa hanno deciso che non porteranno a termine l’acquisizione per via dello stop decretato dall’Unione Europea, ritenendo la vendita su Amazon pericolosa per la concorrenza e non solo.

L’accordo al momento sembra definitivamente cancellato. Nella nota congiunta delle due aziende si legge chiaramente che “la proposta di acquisizione di iRobot da parte di Amazon non ha alcuna via percorribile verso l’approvazione normativa nell’Unione Europea”.

L’UE si mette di traverso: iRobot e Amazon dicono addio al patto per problemi di privacy dati e di concorrenza limitata

Secondo L’UE, che ha già dato il primo parere negativo a novembre 2023, la collaborazione avrebbe danneggiato il mercato dei robot aspirapolvere perché Amazon avrebbe avuto il monopolio sull’iRobot, scoraggiando l’acquisto di altri modelli. Secondo Amazon, invece, questa collaborazione avrebbe permesso la vendita a un prezzo vantaggioso che, a sua volta, avrebbe reso il dispositivo molto più accessibile e quindi acquistabile anche da famiglie con entrate inferiori.

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Un altro problema valutato è quello dei dati sensibili. Il forte dubbio della UE è stato su come vengono trattati i dati sensibili raccolti dai robot durante le pulizie. iRobot, infatti, per funzionare crea delle vere e proprie mappe dettagliate delle case degli utenti e scatta foto per riconoscere oggetti e ostacoli. Secondo l’UE, se Amazon avesse poi a disposizione questi dati raccolti durante le pulizie, potrebbe trarne vantaggi rispetto ad altri ecommerce, oppure addirittura modificare a suo favore i prodotti che poi vengono suggeriti agli utenti.

Per queste motivazioni Amazon è costretto a incassare il duro colpo e rinunciare alla collaborazione con l’azienda di pulizie. iRobot continuerà a produrre robot aspirapolvere con il suo marchio, quindi potrà comunque vendere tramite altri canali il suo prodotto, ma non avrà alle spalle un marchio come Amazon e quindi neanche la possibilità di attingere al suo enorme bilancio per riuscire a ottenere più fondi per la ricerca e lo sviluppo di nuove funzioni sui successivi modelli.