Alluvione a Dubai, smentite le cause: parlano gli scienziati del clima | Il vero perché dell’inondazione viene fuori dagli studi
È notizia di questi giorni l’enorme e improvvisa alluvione che ha colpito Dubai, le prime spiegazioni ricevute però trattasi di fake news: ecco cosa ha causato davvero l’inondazione.
Le alluvioni a Dubai non sono una vera e propria novità, ma quella che ha colpito il territorio negli ultimi giorni ha avuto una risonanza mondiale per via dell’entità del fenomeno. Automobili completamente sommerse dall’acqua, ancora più forte della pioggia che fece strage simile nel 2020.
Come successo già in altri casi è stata tirata in ballo la versione, secondo la quale, questa pioggia improvvisa è provocata dalla tecnica del cloud seeding, spesso utilizzata per riuscire a rendere il clima meno secco e arido. In sostanza, si provocherebbe una pioggia artificiale, inficiando sullo scontro delle nuvole.
Di fatto anche questa volta è stato ipotizzato che i danni provocati dalle piogge fossero una diretta conseguenza del ben noto progetto per indurre le precipitazioni. Una possibilità che invece gli esperti hanno escluso poco dopo che i telegiornali avessero dato notizia.
Cloud seeding: la teoria è del tutto smentita dagli scienziati: le vere cause dell’alluvione a Dubai
In alcune zone degli Emirati Arabi Uniti sono stati superati i 250 millimetri di pioggia. Il facile dunque il collegamento con il cloud seeding, ovvero la pratica di indurre le nuvole a produrre più pioggia, aggiungendovi determinati reagenti, è stata subito dato per scontata dai telegiornali e dai quotidiani nazionali, senza invece aspettare il parere degli esperti.
Gli scienziati del clima hanno invece negato il legame con il cloud seeding. Nel corso delle prime sperimentazioni di questa pratica si utilizzava il ghiaccio secco. Si passò poi allo ioduro di argento, per poi arrivare alle tecniche odierne, che sfruttano sali non inquinanti e più pratici da utilizzare.
Gli esperti del Centro nazionale di meteorologia (NCM) hanno però smentito la possibilità che le alluvioni siano frutto del processo di cloud seeding perché prima o durante le grandi piogge non sono state svolte attività di questo genere. Il chiarimento di Omar Al Yazeedi, direttore generale di NCM: “Procedere con attività di inseminazione durante una tempesta molto forte sarebbe del tutto inutile”.
Sugli Emirati Arabi Uniti e in particolare Dubai si è infatti scatenato un fronte nuvoloso anomalo, che in poco tempo ha scaricato grandi quantità di pioggia. In questo scenario il cloud seeding sarebbe risultato irrilevante. Lo scienziato del clima Daniel Swain ne ha parlato al Guardian specificando che il disastro potrebbe essere invece legato al dissesto climatico a cui stiamo tutti partecipando ormai da tempo e che sta colpendo tutto il mondo.