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GTA V | Nuove discriminazioni nella community: chiuso un server, la community è infuriata

GTA Online LGBTQI+
Al centro di una bufera il server arabo di NoPixel – @GTAOnlineGirls (Twitter)

Discriminazione su Grand Theft Auto 5: un server role play è stato chiuso dopo aver obbligato un giocatore a eliminare vestiti LGBTQI+. La community è subito insorta a causa del divieto discriminatorio. Il server del videogioco appartiene a NoPixel, un provider arabo.

Grand Theft Auto è una serie che continua a entusiasmare gli appassionati da anni. L’ultimo titolo è uscito parecchio tempo fa, ma nonostante tutto i server online di GTA V sono sempre pieni e frequentati da molti giocatori. L’ultimo avvenimento, però, non è dei più felici. Il caso è nato per la chiusura di un server avvenuta a seguito di un divieto da parte degli amministratori.

La chiusura è stata effettuata da NoPixel, una società che funge da provider di server per il role play sull’online di GTA V. La scintilla è stata l’obbligo da parte degli amministratori di rimuovere un contenuto cosmetico arcobaleno che si riferiva alla community LGBTQI+. Da qui, la società ha deciso di chiudere immediatamente il server di gioco, commentando l’avvenuto con un comunicato. Stessa cosa ha deciso di fare l’amministratore arabo. Il tutto è avvenuto durante uno streaming su Twitch effettuato da parte del giocatore Dantexstar. Nella live ha deciso di entrare nel server arabo di NoPixel per giocare. I contenuti giudicati inappropriati erano dei braccialetti al polso del giocatore, i quali riprendevano i colori arcobaleno.

Server GTA V chiuso, il caso di discriminazione fa il giro del mondo

A questo punto, Zeeedo, uno degli amministratori, ha mandato un messaggio al giocatore chiedendogli di rimuovere il braccialetto. A seguito della chiusura, lo stesso ha commentato come gli stati arabi siano in gran parte contrari al supporto per la community LGBTQI+ per motivi religiosi, e che dunque non si può accettare nessuna azione di questo senso sui server arabi di NoPixel. La stessa società ha replicato poco dopo con un comunicato durissimo annunciando la fine della collaborazione con NoPixel Arab.

GTA Online
Le motivazioni non sembrano essere tanto religiose, quanto frutto di pregiudizi – @pad_rice (Twitter)

Il commento più interessante giunge da Ed Smith di PCGamesN, musulmano praticante, il quale ha definito ipocrita il divieto. Dopotutto in GTA si simula lo spaccio di droga, l’abuso di alcol, il gioco d’azzardo e violenza gratuita: anche tutto ciò è contrario al credo islamico. Da ciò si evince che l’azione non è stata mossa per motivi religiosi, quanto per pregiudizi contro la comunità LGBTQI+. Insomma, un brutto capitolo per il famoso servizio di gaming online di GTA V.