Uragani e tempeste sempre più forti: ideata una nuova catalogazione | La scala dà spazio a fenomeni mai visti prima
I temporali sono sempre più forti, parlano i dati registrati in questi ultimi due anni, il cambiamento climatico porta al bisogno di cambiare la catalogazione dei fenomeni: cosa hanno fatto gli scienziati per rispondere ai bisogni futuri
Il problema del cambiamento climatico è ormai evidente e il futuro che si prospetta sarà ancora più disastroso. Tra le catastrofi naturali sempre più frequenti, chi rischia di più siamo proprio noi, come un boomerang stiamo vivendo le problematiche che abbiamo causato con anni e anni di inquinamento senza sosta.
Fiumi che straripano e raffiche di vento devastanti sono solo una parte delle problematiche climatiche che ci siamo ritrovati a subire negli ultimi anni. Tempeste e uragani aumentano non solo di frequenza, ma anche di intensità: gli scienziati stanno registrando dati che iniziano a creare sgomento, ponendogli di fronte nuove riflessioni.
Dagli anni ’70 i meteorologi utilizzano la scala Saffir-Simpson per misurare l’intensità degli uragani. In questa scala la categoria 5 risulta la più pericolosa: fenomeni devastanti con venti da 250 km/h. Quando un uragano viene catalogato nella 5° categoria rade al suolo interi edifici. Negli ultimi anni i dati registrati dimostrano che una categoria 5 è limitante rispetto alla forza devastante che hanno acquisito gli uragani, motivo per cui si dovrebbe iniziare a pensare alla categoria 6 per riuscire a dettagliare il più possibile i dati sulla potenza.
Come reimpostare la catalogazione degli uragani valutando il nuovo rischio: l’emergenza va segnalata secondo gli scienziati
Per rivedere il concetto di ‘estremo’ bisognerebbe quindi intervenire sulla scala Saffir-Simpson. Secondo un nuovo studio di Michael Wehner, del Lawrence Berkeley National Laboratory, e James Kossin della First Street Foundation, oggi sarebbe necessaria l’introduzione di una nuova categoria in questa scala.
I venti da 300 km/h, secondo i due scienziati, sono ormai da catalogare come una categoria a parte, superiore alla 5°, per creare anche più consapevolezza in merito ai cambiamenti climatici. Oggi il Pianeta è scenario di fenomeni estremamente più violenti rispetto a 50 anni fa. Secondo i due studiosi, è emblematico il caso dei bacini che si surriscaldano fuori misura come quello del Golgo del Messico, nel quale le temperature hanno raggiunto picchi estivi di 100 gradi.
Sono proprio questi i luoghi a essere più a rischio di eventi da categoria 6. Non tutti i meteorologi sono però d’accordo con l’idea perché se venisse stabilita una categoria 6, ciò diminuirebbe la minaccia di una tempesta di categoria 5, motivo per cui è ancora aperta un’importante discussione scientifica sulla questione.